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MES: la sanità italiana non può più attendere.

Post Cover - MES: la sanità italiana non può più attendere.

Ancora una volta, la possibilità che l’Italia acceda ai prestiti del Meccanismo Europeo di Stabilità infiamma il confronto politico. Tra sostenitori e detrattori continua lo scontro, ma in Parlamento il dibattito non occupa lo spazio che sarebbe necessario riservargli.

La maggioranza è spaccata sulla questione e non pare intenzionata a raggiungere un verdetto sulla questione, anche se lo stato del Sistema Sanitario Nazionale, la magnitudo della crisi causata dal Covid-19 e la chiara necessità di reperire risorse per la sanità dovrebbero rendere il compito molto semplice. Ma così non è.

Il pregiudizio che guasta la possibilità di analizzare razionalmente la possibilità di attivare il MES ha radici politiche. C’é chi cita l’esempio della Grecia, che però non ha mai usufruito dei prestiti del MES, ma omette colpevolmente quelli della Spagna e dell’Irlanda.

Con la linea di credito denominata Pandemic Crisis Support, poi, lo strumento è stato spogliato delle tanto temute condizionalità che hanno per diverso tempo costituito il principale argomento a sfavore dell’attivazione del MES. Lo abbiamo già ribadito su questa piattaforma: accedere alla linea di credito sanitaria del MES è una scelta da ponderare razionalmente, basandosi sui freddi numeri[1].

Il SSN naviga da anni in cattive acque e la politica non ha saputo offrire soluzioni, men che meno in questa crisi. Quei 40 miliardi ad interessi prossimi allo 0,1% potrebbero costituire la luce in fondo al tunnel di una sanità pubblica messa in secondo piano.

Inoltre, c’é una considerazione di carattere più ampio da fare. La credibilità del paese risiede nel sapere valutare e utilizzare gli strumenti a disposizione. Non per niente persino la Grecia, già da mesi, è considerata finanziariamente più affidabile di noi[2].

Sarebbe difficile giustificare ai partner europei l’insistenza nell’ignorare i benefici di questa apertura verso le necessità dell’Italia, messa in ginocchio dal Covid-19 e dal fardello del suo debito pubblico.

Il peggio deve ancora arrivare. Tante saranno le questioni che il governo si troverà ad affrontare nei prossimi mesi. Una fra tutte, l’aumento del tasso di disoccupazione che seguirà la fine del blocco dei licenziamenti. Almeno per quanto concerne la sanità, si avrebbe la certezza di poter reperire prestiti a basso costo da un organismo affidabile, per tornare ad investire su un settore cruciale nell’assicurare il benessere dei cittadini. Tanto più che la mancanza di progetti di finanziamento alternativi sta divenendo insostenibile, mentre cresce parallelamente nell’opinione pubblica la consapevolezza del ruolo che il SSN ricopre nel sistema Italia.

I cittadini stessi non possono permettersi il lusso di ignorare la responsabilità che gli è affidata. Se ora ci si rifiuta di utilizzare gli strumenti a disposizione, come il MES, la sanità dei prossimi anni conoscerà una crisi senza alcun precedente. Per questo motivo è necessario agire ora, strappare il velo di pregiudizi che avvolge l’argomento e premere perché il governo faccia tutto ciò che è in suo potere per assicurare un futuro al SSN attraverso l’attivazione del MES. Altrimenti, in futuro, lamentarsi del cattivo stato della sanità pubblica diverrà quantomeno contraddittorio.

 

Riccardo Raspanti

CIVITAS EUROPA - Divisione Economia

 

Note:

[1] Civitas Europa - Il MES ora è senza condizionalità: il Pandemic Crisis Support pone l’Italia di fronte ad una scelta.

- https://civitaseuropadoteu.wordpress.com/2020/05/16/il-mes-ora-e-senza-condizionalita-il-pandemic-crisis-support-pone-litalia-di-fronte-ad-una-scelta/

[2] Spread, Grecia meglio dell’Italia: titoli di stato meno rischiosi  - ilsole24.it, 8 novembre 2019 - https://www.ilsole24ore.com/art/spread-grecia-e-meglio-dell-italia-ACTKORx

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